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L’impostazione generale del progetto ha tenuto conto di alcuni fattori principali che ne hanno fortemente caratterizzato l’immagine e l’impianto.

La particolare conformazione del terreno ha indotto a organizzare gli spazi esterni e la composizione dei volumi in un sistema di terrazzamenti, posti in relazione, quasi senza discontinuità, tramite un percorso panoramico articolato, mai monotono, attrezzato con aree piantumate con essenze vegetali tipiche della zona.

Il costruito, confondendosi con il paesaggio, vuole essere un prodotto che nasce e si sviluppa dalla terra come sintesi di un lavoro profondamente connesso con l’ambiente naturale.  

L’immagine e la sostanza dell’intervento alludono a questo legame imprescindibile e radicale con il territorio, fino a nascondersi e confondersi con esso.

La costruzione concettuale si traduce nella proposta di un involucro per lo più interrato, che celando il più possibile tutti quegli elementi che solitamente appartengono alla sfera delle costruzioni urbane, tenta una difficile ma necessaria riconciliazione tra natura e artificio.

Il disegno planimetrico e altimetrico globale si rifà ai segni del lavoro e della "cultura materiale" ligure riconoscibili anche nella “modificazione” attenta e misurata “dell’ostile” morfologia territoriale ottenuta mediante la realizzazione dei muri a secco e dei terrazzamenti.

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